Il corpo come portale: entrare nello spazio meditativo attraverso il movimento.



Ho camminato a lungo, dentro e fuori di me, alla ricerca di qualcosa che desse davvero più valore alla mia vita.
Ho esplorato varie tecniche di meditazione, affascinata dal silenzio e dalla profondità che potevano offrire.
Lo sport è sempre stato un grande alleato, un modo per sentirmi viva. Ma c’era qualcosa che ancora mancava.
Mi sono avvicinata a diversi cammini spirituali, ognuno con la sua ricchezza, ma anche con i suoi limiti.
Durante i vari incontri a cui ho partecipato si entrava a lezione, ci si sedeva… e si iniziava a meditare.
Ma come si può meditare profondamente, se il corpo è rigido, bloccato, carico di tensioni antiche?
Il corpo racconta tutto di noi.
Ogni emozione vissuta e non elaborata, ogni dolore dimenticato dalla mente cosciente, resta lì, incastonato nei muscoli, negli organi, nel sistema nervoso.
Il cervello registra, elabora, costruisce schemi motori e comportamentali.
Così, se abbiamo difficoltà ad eseguire un semplice gesto quel limite fisico è un messaggio.
Serve ascolto. Serve respiro. Serve presenza.

Solo così possiamo sciogliere quei blocchi, quelle memorie cristallizzate che la mente ha accantonato ma che il corpo ricorda benissimo.
Una mente offuscata da antichi retaggi, da traumi mai completamente trasformati, fatica a meditare.

Per questo motivo, prima di liberare la mente bisogna liberare il corpo.
Muovere l’energia. Riattivare il respiro. Ritrovare spazio dentro.

Ecco perchè ho scelto la via del kundalini yoga.

È una pratica potente, completa, che lavora sull’essere umano in tutte le sue dimensioni: corpo, mente, emozioni, spirito.
Ogni sequenza (kriya) è studiata per condurti, passo dopo passo, a un cambiamento profondo.
Si inizia con esercizi di riscaldamento per preparare il corpo, poi si passa alle posture, ai movimenti, al respiro, al suono.
Ogni parte è fondamentale, nessuna viene esclusa.
Un esempio concreto?

La posizione del cammello (Ustrasana).

Questa Postura apre il cuore, scioglie il petto, libera la gola e il diaframma.
Per arrivarci in modo sicuro ed efficace, serve preparazione: riscaldare la schiena, aprire le anche, connettersi al respiro profondo.

Ed è in quella connessione tra il gesto, il respiro e la consapevolezza che accade qualcosa di magico:
attraverso lo yoga stai liberando te stesso.

Come si pratica Ushtrasana – la posizione del cammello

Ushtrasana, dal sanscrito "ushtra" = cammello, è una postura di apertura profonda del cuore e della parte frontale del corpo.
Aiuta a liberare emozioni trattenute nel petto, stimola il sistema nervoso e porta energia e leggerezza mentale.

Ecco come si esegue:

1. Inizia in ginocchio, con le ginocchia alla larghezza dei fianchi.
Le cosce restano verticali, le anche sopra le ginocchia.
Appoggia i piedi a terra con il dorso o in appoggio sulle dita (a seconda della tua flessibilità).
  •  Porta le mani alla base della schiena, con le dita rivolte verso il basso, come a sostenere i reni.
  • Inspira profondamente, apri il petto ed estendi il torace verso l’alto.
  •  Inarca dolcemente la schiena.
  • Lascia che la testa segua il movimento, andando indietro senza forzare il collo.
  • Se ti senti stabile e aperto, porta le mani ai talloni (una alla volta), mantenendo il bacino in linea con le ginocchia.
  • Respira profondamente nel petto e nell’addome.
  • Rimani nella posizione respirando lentamente e profondamente.
  •  Per uscire, porta lentamente le mani alla schiena, solleva il busto con un’inspirazione e siediti sui talloni in posizione di riposo 

Benefici principali:
Apre il cuore e il centro energetico del petto (Anahata chakra)
Libera tensioni nella colonna e nelle spalle
Stimola gli organi interni, in particolare digestivi e respiratori
Porta energia e chiarezza mentale
Aiuta a trasformare emozioni represse come paura e tristezza
Attenzione a:
Non forzare il tratto lombare: il movimento parte dal petto.
Mantieni l’attivazione dell’addome e delle cosce.
Se hai problemi cervicali non portare la testa all'indietro,se hai problemi  alla schiena esegui la variante con le mani ai fianchi.



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